Concedimi, Signore, la bellezza di un cuore piagato, che spinga i miei ‘non ho voglia’ sulla via del si. La prontezza di un sì impulsivo non dura tanto, non crea movimento, fa restare chiusi nella propria stanchezza, convinti di aver corrisposto quando in realtà nulla è cambiato. Fammi sentire il bisogno di una risposta piena, che spazzi via la convinzione di appartenermi, che possa rigettare logiche e giudizi umani, che mi faccia rivedere, cambiare, sentire di dovere essere diverso, mi apra all'esigenza di aderire, di aver fiducia, di consegnarmi nelle tue mani. Un pentimento vero che, mi faccia capire, virare, ti faccia tornare sui miei passi. Che possa rigettare quei "sì" dettati da passeggero entusiamo e puntualmente naufragati nel coltivire il "no" del disincanto, che lascia vuoti, stanchi, demotivati, estranei. A che punto sei, anima mia? Vuoi camminare, oppure stai lì, tra le fasce del tuo non ho voglia? Svegliati, destati dal sonno delle tue comodità, alzati, il tempo si è fatto breve, il Signore ti tende la mano, afferrala, cammina senza più guardare indietro, fissa il tuo sguardo nel suo, i tuoi piedi calchino i suoi passi come Maria, la Madre da imitare, i tuoi sentimenti siano quelli di Maria come pure il tuo “Eccomi”. Il Signore passa e bussa ancora al tuo cuore, apri, spalanca la tua vita al suo sole e decidi il tuo: "Ave Maria, e avanti!"