2013-06 Verifica

11.11.2013 20:27

Anno della Fede

Incontri svolti nel 2012-2013

nell’abitazione dei signori Di Bartolo

Novembre: Meditando sulla figura del centurione, abbiamo considerato come la nostra fede non si fonda sull’uomo, per quanto potere possa possedere, ma su Dio creatore e Signore del cielo e della terra. Il Kyrios!

Il Kyrios può andare oltre la Legge, e in Gesù, il Kyrios si è fatto uomo, ed è così  potente da  obbedire invece di farsi obbedire, da servire invece di farsi servire. il Kyrios così può raggiungere, toccare e sanare tutti. Egli è Dio e si fa uomo come noi, può davvero salvare e strappare dalle tenebre e dalla morte. Professare che Gesù è il Signore costituisce il nucleo primitivo del Kerygma, della professione di fede più antica della Chiesa. L’uomo con il cuore crede per ottenere la giustizia e con la bocca fa la professione di fede per avere la salvezza" (cfr Rm 10, 8-10).

 

Dicembre: Il Natale. Noi crediamo in Gesù redentore, nato dal seno purissimo di Maria, incarnato, morto e risorto per noi. L'incarnazione è luogo dell'incontro tra Dio e l'uomo. In questo mistero trova senso ogni esistenza, perché è Dio che valorizza ogni aspetto della vita. Con l'incarnazione il figlio di Dio si fa prossimo, si fa veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato.

Dio, scegliendo di “farsi uomo”, esalta ciò che è umano, gli da valore. Dio entra nella storia e, con il suo incarnarsi, fa grazia all’umanità: ci permette di salire in cielo, ci rende partecipi della vita divina, ci toglie dalla limitatezza della nostra carne e ci fa sperare l'eternità, ci riaggancia a lui, ci riveste della dignità perduta, ci fa figli.

Da ciò deriva per tutti l'impegno a vivere la nostra figliolanza come tenzione alla vita di comunione con il Padre. Col Battesimo lo Spirito Santo ci  abilita a scrivere pagine di Vangelo, pagine di amore, attraverso la quotidianità della vita, per essere incarnazione dell’amore del Figlio verso il Padre, ma anche dell’amore del Padre verso il Figlio.

 

Gennaio: Dio è Amore, da lui proveniamo e a lui andiamo. Lui è la nostra sorgente e la nostra meta.  Il suo amore si è reso manifesto in Gesù Cristo. L'amore non è misurato dal bisogno dell'amato o da quanto egli sia capace di ricevere, ma dalla gratuita iniziativa di chi ama per primo, che manifesta l’amore e in cosa consiste l'amore.  Dio genera una risposta d'amore, mostrando di attendere che la sua proposta sia raccolta.  É un amore concreto, che desidera una risposta concreta. 

Dio ha dato e ha dato totalmente, senza mai riprendere. "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito" (G.V. 3,16) e l'ha dato in modo definitivo, irrevocabile, un dono senza riserve e in maniera perfetta.(cfr Gv 13,1) 

Dio ci comunica la natura stessa del suo amore, la sua capacità di amare. Il cristiano si trova come trascinato dal “tornado” di amore da cui è amato ma conserva la piena liberta di aderirvi.

 

Febbraio: L’Emorroissa. Ci siamo soffermati sul suo desiderio di toccare Gesù. Il “toccare” esprime la pienezza dell’incontro personale e dell’adesione di fede. Il gesto proibito della donna manifesta una disperata volontà di guarire, ma anche una fede assoluta in Gesù, ben più forte di ogni timore.

La guarigione fisica riguarda il corpo, la salvezza riguarda la persona nella sua totalità fatta di sentimenti, di pensieri, di anima. Gesù le concede l’uno e l’altro. Ma cercare Gesù non deve essere l’atteggiamento di colui che pensa di risolvere i suoi problemi.  Il nostro rapporto con Dio non può  ridursi nel pensare a un Dio che per essere buono deve provvedere sempre a tutto quello che chiedo e che deve realizzare le mie richieste. Dio mi salva se mi fido di Lui, mi dona la salvezza se apro il mio cuore con fede al suo agire. Gesù non potrà guarirci dentro, se non rispondiamo con fede al suo agire: la pace interiore la riceviamo se apriamo il nostro cuore. 

 

Marzo: L’ora di Dio, l’ora della sua vittoria. Questa è l’ora da capire, l’ora che è il senso di tutte le ore, l’ora che è la salvezza di tutte le ore: l’ora in cui Dio annuncia il suo progetto d’amore, l’ora della decisione, del coraggio, dell’abbandono fiducioso. Da quell’ora dipende tutta la santità che sboccerà e fiorirà nel mondo. In quell’ora, Maria c’era, non l’ha sprecata. Maria si fida, Maria crede; come lei, noi dobbiamo credere. Come Maria, dobbiamo percorrere la strada della fedeltà.

Dio  bussa al cuore dell’uomo, come un mendicante, bussa alla porta della nostra libertà per chiedere una risposta al suo amore. Maria si concede, si consegna a Dio e diventa la donna più libera di tutta la storia dell’umanità. La vera libertà non sta nel fare quel che si vuole, non cerca di esaudire tutti i desideri, la libertà sta nell’aprirsi a Dio, perché Dio solo può dar senso alla vita. Dio cerca uomini liberi, donne libere, persone capaci di dire un sì, persone capaci di vivere l’avventura della bontà, l’avventura della carità, l’avventura del servizio, l’avventura del dono, perché solo questo dà senso pieno alla vita.

 

Aprile: La Samaritana: la risposta dell’uomo a Dio. L’uomo ha bisogno che nella sua vita accada un evento: che Dio stesso gli venga incontro. La via dell’incontro è la parola detta dall’uno e la risposta dell’altro. Dio in Gesù parla all’uomo di tutti i tempi e compie i suoi gesti di amore. Cristo è nostro contemporaneo ed è risposta al bisogno che è in ciascuno di noi. Quando diciamo di "credere a Dio" evidenziamo l’aspetto razionale della fede; quando diciamo di "credere in Dio" sottolineiamo l’aspetto affettivo della fede; ma nella fede accade di più. Dio esercita un’intima attrazione nei confronti della persona; gli mostra come un raggio della sua bellezza, gli dona come una pregustazione della dolcezza del suo amore. E la persona cede e resta come sedotta. Primieramente la fede è un atto ragionevole e libero della persona che crede. Ma è ancor di più, un atto di Dio stesso il quale muove il cuore dell’uomo e lo rivolge a Sé, gli apre gli occhi e gli fa gustare la dolcezza del consentire alla sua parola. «La fede è una adesione personale dell’uomo a Dio; al tempo stesso ed inseparabilmente è l’assenso libero a tutta la verità che Dio ha rivelato» (CCC 150).

 

 

 

Seguono le risonanze